La settima edizione della gara scialpinistica è andata in archivio con un giudizio lusinghiero sulle novità introdotte nel tracciato dallo Sci club Dalla Pontogna al Redentore affrontando due volte la fatica Il campione del mondo Boscacci vola realizzando una cinquina. Edizione di lusso, ieri, per la «Rampegada» sul Guglielmo: un altro evento d’inverno organizzato alla perfezione dallo Sci club di Pezzoro col sostegno delle squadre anticendio di Tavernole e Marcheno e del Soccorso alpino. Graziano Boscacci (Albosaggia), il campione del mondo che proprio ieri ha centrato la cinquina consecutiva, l’ha definita «la più bella in assoluto alla quale ho partecipato».
Il tracciato, in effetti, era inedito, e i pezzoresi dovevano risolvere due problemi: la mancanza di neve fino in Pontogna e il dislivello minimo di 1.500 metri per la validità della prova della Coppa Alpi Centrali. Si è partiti dal rifugio del Cai in Pontogna: da 1.259 metri per raggiungere due volte i 1.948 della vetta del Redentore. Ne è uscito un piccolo Mezzalama con gli sci alpinisti, i migliori del Nord Italia, a esprimersi con sci, pelli di foca e ramponi. Tutto è girato per il verso giusto: nella notte la temperatura si era alzata e ha ammorbidito la neve indurita, rendendola perfetta per l’aderenza sul primo strappo al Dos Seclot.
Poi i concorrenti hanno infilato la valletta della Corna Tiragna, verso la cima, affrontato la spettacolare discesa sul pendio detto del Gas e ancora, ramponi ai piedi, la Val Cremada, attrezzata con corde fisse sullo sperone dei Faggi d’Argento. Ha letteralmente volato davanti a tutti Boscacci, sempre in testa braccato da Davide Galizzi (Brenta Team) e Paolo Moriondo (Valtartano), i quali dopo sorpassi mozzafiato in discesa hanno chiuso sul podio poco più di un minuto dopo il mostruoso tempo di un’ora 16′ 50″ del vincitore. Tra i bresciani splendida la prova di Luca Milini dello Sci club Pezzoro (ottavo). Tra le donne imbattibile Raffaella Rossi (anche diciassettesima assoluta).
[Edmondo Bertussi]