Il “Grande Aldo” ha lasciato traccia di sé non solo nella storia di Pezzoro.
Aldo Contrini nasce il 15 maggio 1917 a Pezzoro ed è nella storia dello sci in Italia dove lascia il suo segno maggiore, un segno ancora oggi riconoscibile.
Nei ricordi tramandati dai figli Giordano, Vito e Alida si sente dire che a sei anni i compaesani vedono Aldo sciare con le “dole” (le Dole sono le assi che costituiscono le botti) grazie probabilmente a una dote naturale per l’equilibrio.
Le memorie raccontano che fu notato dai servizi sportivi del regime fascista grazie appunto al suo stile “innato” di sciare. Alla famiglia di Aldo tali servizi erano ben accetti, perché per ben 6 mesi all’anno Aldo era a carico dello stato, e quindi una bocca in meno da sfamare a casa.
Va ricordato che i primi sciatori sulle pedici del Monte Guglielmo – Pontogna sono i fondatori dello Sci Club Alpe di Brescia, vedi pag 69 del libro della FISI del XXI anno fascista. Molto probabilmente sono loro che iniziano Aldo e i sui cugini a giocare con gli sci nei primi anni 30.
In questa foto in Vaghezza ( località nel comune di Marmentino), si vede Aldo da giovane con i cugini Umberto, Remo e Ferruccio, tutti con sci e abbigliamento adeguato all’epoca. La foto non riporta una data ma è plausibile pensare che Aldo avesse tra i 17 e i 18 anni, perché lo si vede in dossare la divisa dei Giovani Fascisti. Molto probabilmente era già stato selezionato per entrar a far parte della Scuola Alpini di Aosta. La foto dovrebbe risalire al 1934-35.
Aldo, alla fine viene scelto anche per far parte della “Pattuglia Sci Veloci” della scuola alpina di Aosta http://www.asiva.it/centro-sportivo-esercito. Come testimoniano queste pagine fotocopiate dell’annuario della Scuola Alpina di Aosta:
Il figlio Vito, ricorda il padre Aldo raccontare le imprese sul Monte Bianco realizzate con il Capitano Silvestri. Il Cap Silvestri nel 1936 fa parte del quartetto ( Cap. Silvestri, Serg. Perenni, Alp. Scilligo e Alp. Sertorelli) che battè Finlandia e Svezia nella prova nordica dei IV^ Edizione dei Giochi Olimpici Invernali di Garmisch. http://www.mymilitaria.it/Liste_02/ScuolaAlpinismo1938.htm
Sotto il regime fascista viene inviato a fare gare di massimo livello, Aldo non si lascia scappare l’occasione per imporsi e vince infatti molte gare a livello nazionale.
Nella gara a Limone Piemonte del 1936 della GISTA (Gare Interregimentali di Sci delle Truppe Alpine) Aldo Contrini è medaglia d’argento a soli 19 anni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Campionati_sciistici_delle_truppe_alpine
Aldo con la sua esperienza presso la “Pattuglia Sci Veloci” apre la strada all’arrivo dei suoi cugini, Umberto e Vittorio Contrini, che lo seguono a distanza di pochi anni presso la della Scuola Militare Alpina di Aosta ( SMA).
Come si osserva dal libro “FEDERAZIONE INTALIANA SPORT INVERNALI anno XXI ( edizione del 1943)” https://www.ilpostalista.it/arezzo/pdf/0056.pdf
Umberto e Vittorio nella stagione dell’inverno 1942-43 ottengono piazzamenti importanti a livello nazionale. A Umberto Contrini vale una citazione nell’articolo scritto da Federico Terschak dal titolo “Come ho visto i campionati italiani assoluti dell’anno XX” in cui si scrive: “Si parte alle undici Dai Tondi (l’autore sta descrivendo la prova di Discesa Libera) m 2343, con tempo incerto; tra gli iscritti manca soltanto Brigadoi. Il miglior tempo della prova è di Roberto Lacedelli, con 4’ 31” e 9, seguito da Confortola, 4’ 36” e 9 e Colò, 4’ 40” e 4; nella gara c’è un elemento nuovo, presentato da quella Fucina che è la Scuola Militare di Aosta ( SMA) : il giovane Umberto Contrini, che scende in 4” 48” e 4 e si piazza davanti a Zanini e Stefano Sertorelli, rivelando perciò buone doti di discesista.
Aldo realizza il corso di istruttore di roccia con Mario Rigoni Stern, militare e scrittore ( https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Rigoni_Stern, Primo. Primo Levi lo definì “uno dei più grandi scrittori italiani”)
Ha l’onore di essere scelto quale istruttore di sci del principe Umberto e del suo luogotenente. A testimonianza di cio abbiamo solo i racconti dei figli. in particolare Giordano menzionano che il Principe Umberto aveva al suo seguito molte persone, ed certo che le lezioni di sci al Principe non erano quantificate in ore ma erano “onorevolmente offerte”. Al seguito del Principe Umberto viene ricordato che c’era una sorta di tesoriere, colui il quale manteneva i rapporti economici con la scuola alpina. E’ giusto ricordare, che gli atleti del tempo non percepivano sponsorizzazioni private, tutto era gestito dallo stato e agli istruttori di sci, come Aldo Contrini, venivano solo promessi regali importanti che alla fine, come ricordano i figli di Aldo, non sono mai arrivati.
Una foto di repertorio del Principe Umberto sui campi di sci del Sestriere.
Gli anni precedenti alla guerra avevano portato comunque qualche modesto frutto economico ad Aldo. Giordano racconta che prima della guerra era riuscito a raccimolare un importo pari a quello dell’acquisto di una cascina a Pezzoro. Sfortunatamente per Aldo, con l’arrivo della guerra, lo stesso importo alla fine del conflitto era pari all’importo per comprarsi un paio di scarpe.
In questa foto data 25 Febbraio 1940, vediamo Aldo al Rifugio Bonardi ( Monte Maniva) , durante una licenza militare concessa, lo vediamo a fianco del cugino Ferruccio Mondinelli ( il padre di Silvio Mondinelli l’alpinista che ha conquistato i 14 8000 senza ossigeno https://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Mondinelli ).
Aldo, indossa un magione con una stella sul petto. Dalle ricerche realizzate dal nipote di Vittorio Contrini, Alessio Ghisla presso l’archivio di Stato di Brescia, sono emersi i documenti relativi a questa data 25 febbraio 1940: l’ordine di Partenza stilato la mattina del 25 Febbraio 1940 probabilmente presso lo stesso Rifugio Bonardi e la comunicazione del 22 Febbraio 1940 della società organizzatrice della competizione la Fabbrica Armi Regio Esercito di Gardone Valtrompia ( FARE). In questi documenti si comunica alla FISI di Brescia i pre-iscritti alla competizione prevista appunto per il giorno 25 febbraio 1940.
Aldo, nella foto ha il capo chino, sembra sapere che da li a pochi mesi sarà mandato al fronte sul Piccolo S. Bernardo contro la Francia per la Battaglia delle Alpi Occidentali.
In questa foto di gruppo, sicuramente realizzata lo stesso 25 Febbraio 1940 al monte Maniva perchè si riconosce il ragazzo con la testa fasciata della foto precedente, si osserva il gruppo che ha partecipato alla competizione. Anche Aldo ha un maglione con una stella sul petto alla cui destra, più basso di statura, con la mano sulla spalla c’è suo cugino Vittorio e suo cugino Bepo e Celestino, tutti loto con il maglione con la stella sul petto.
Fa piacere vedere il giovane in basso a sinistra aprirsi la giacca per mostrare con orgoglio il suo maglione della con la stella sul petto. Ma che cosa significa quella stella sul Petto?
La stella sul petto si osserva anche in altre foto, come per esempio questa in cui, da sinistra Vittorio Contrini, Giuseppe Contrini ( fondatore dello Sci Club Pezzoro), Ferruccio Mondinelli e Vincenzo Ferraglio, due di loro hanno la medesima stella sul petto cucita. Da una ricerca, che ha visto coinvolto anche Omobono Contrini detto “El Bonom de Singol”, classe 1930, il quale ci racconta in prima persona in questo video che cosa significa la stella sul petto:
www.youtube.com/watch?v=dj4FhK6l244&feature=youtu.be
Il “Bonom di Singol”racconta come gli operai della FARE ( Fabbrica Armi Regio Esercito) e della Fabbrica Pietro Beretta, facevano far parte di un gruppo sportivo e avevano una stella sul petto come stemma, questo fatto è stato confermato dalla documentazione recuperata all’archivio di Stato da Alessio Ghisla per la gara svoltasi al Maniva il 25 Febbraio 1940 prima citata.
Il gruppo sciatori Beretta è attestato anche sul libro della FISI del XXI anno fascista a pag 70 , mentre a pag 69 vi è lo Sci Club Alpe di Brescia, coloro i quali hanno inziato lo sci sulle pendici del Monte Guglielmo e a Pezzoro.
Aldo, durante il conflitto, fu vittima di un grave avvelenamento da scatolette avariate (avvelenamento chi fa più di 14 vittime nel battaglione di Aldo). Aldo rimase per 14 mesi all’ospedale Le Molinette di Torino in convalescenza.
Aldo riesce a scampare, grazie ai suoi meriti sportivi e conoscenze anche all’invio nella campagna di Russia nel 1941 e nel 1942. Uno dei compiti del Caporale Aldo Contrini era stata quella di addestrare allo sci i giovani alpini che poi avrebbero dovuto entrare in guerra, alpini sciatori per la campagna di Russia. In tale conflitto le sue reclute fondiste erano particolarmente utili per fare la spola nelle retroguardie e tra un posto punto di battaglia e l’altro. Quegli Alpini, che sono tornati dalla Russia, hanno sempre ringraziato Aldo per i suoi insegnamenti, indicando che grazie a ciò che avevano imparato sono riusciti a tornare a casa.
Aldo era dotato fisicamente ed era in grado di spaziare nelle varie specialità dello sci come il fondo, il salto, la discesa libera e la discesa obbligata ( oggi chiamata slalom gigante).
In molti oggi lo ricordano ancora fare malavarismi sugli sci.
Nato sciisticamente sotto lo Sci Club Monte Guglielmo, poi Sci Club Pezzoro, passa alla societa sportiva Sci CAI Valtrompia che può dargli maggiori possibilità della sua carriera sportiva nel 1949.
Come raccontato nel libro “la memoria dei Monti” edito dal CAI Valtrompia per il suo Cinquantesimo, a pag 124 alla nota 15 si legge: in effetti la cessione di Aldo Contrini crea un momento di attrito tra le due società.
Il nullaosta che la società pezzorese invia al CAI Valtrompia nel 1949 è al quanto critico e sibillino: “ il nullaosta è conceso per la nostra larghezza sportiva, alimentata da passione e sacrificio, non certo da mezzucci poco sportivi da parte di società richiedente e in concorrenza. Siamo per una collaborazione a patto di vivere senza ricatti” – ACV: busta “corrispondenza 1949-1956”.
Oggi fa sorridere, ma tale corrispondenza a dir poco ardita e graffiante, fa emergere il grande valore assunto dell’atleta Aldo Contrini e il grado di importanza che gli si dava al tempo.
Nei anni del dopoguerra sino agli ‘50, la competizione di livello nazionale Guglielmo-Pontogna, trasporta a Pezzoro un’organizzazione messa in campo dallo Sci CAI Valtrompia, che è al pari delle odierne competizioni internazionali della Coppa del Mondo di Sci ( si può osservare il giornale pubblicitario della manifestazione del ’52 e ’57 https://www.flipsnack.com/sciclubpezzoro/rivista-del-1952-per-la-15-monte-guglielmo-pontogna.html, https://www.flipsnack.com/sciclubpezzoro/prima-parte-17-edizione-monte-guglielmo-pontogna.html e https://www.flipsnack.com/sciclubpezzoro/seconda-parte-17-edizione-della-monte-guglielmo-pontogna.html
Si osserva la foto di Aldo Contrini e dei suoi cugini Umberto e Vittorio nell’albo d’oro dei premiati.
Considerato uno dei migliori del tempo si impegna per anni a tenere in vita la scuola di sci in Pontogna (CAI Valtrompia), sicuramente ancora oggi molti lo ricordennano insegnare a sciare vicino al Rifugio Cai Valtrompia. Tutto finisce nel momento in cui per insegnare lo sci bisogna essere qualificati mestri e l’insegnamento impartito dal CAI viene fermato a livello nazionale. Ora è il momento delle FISI, federazione che ha l’impegno di promuovere lo sci in Italia.
Aldo Contrini non riesce a presentarsi all’esame di maestro di sci perche la sua attività principale è lavorare come l’armaiolo per mantenere la famiglia, comunque la FISI lo qualifica come istruttore federale, un gradino sopra maestro di sci, perché Aldo Contrini possiede l’esperienza di cui pochi in Italia possono contare in quel momento. La Fisi cerca piu volte di ingaggiarlo come allenatore, ma la decisione è ormai presa.
Ritroviamo articolo delle stampa locale ancora nel 1969: Aldo Contrini è il tracciatore della gara di slalom gigante del CAI Vatrompia, come riporta l’articolo del Giornale di Brescia del 5 marzo 1969. L’articolo indica: “La gara è disputata sulle nevi della Pontogna tra il “Giogo del Pia de la Bala” e il punto di arrivo della sciovia, con un metro di neve”, altri tempi.
La sciovia del Giogo della Bala rimane in funzione sino ai primi anni settanta, viene poi abbandonata a se stessa, sino a quando nel 2014 l’attuale gruppo direttivo dello Sci Club Pezzoro, mette in campo il progetto di smantellare la struttura ormai fatiscente e potenzialmente pericolosa, basti ricordare che nel 2014 la fune di acciaio di 800 m di lunghezza è ancora tesa sopra le teste di chi vuole andare in Guglielmo da Pezzoro. Un pannello espositivo e commemorativo è oggi disponibile presso il Rifugia CAI Valtrompia per ricordare i fausti tempi dello sci alpino in Pontogna.
Altri giovani seguiranno le orme di Aldo, coronando il suo sogno, quei ragazzi diventeranno maestri, allenatori e prapratori di sci a tutti gli effetti.
Aldo Contrini, fortissimo atleta e leggendario trionfatore nello scenario sciistico del suo tempo, non può far nulla contro le vie del destino: a soli 64 anni un morbo inesorabile lo strappa all’affetto dei suoi cari e lo consegna definitivamente dalla storia dello Sci in Italia.
Le generazioni successive, guardando al passato, non hanno potuto resistere alla tentazione di ricordarlo ed imitarlo, cercando di emulare le sue imprese.
Possiamo dire che ancora oggi grazie a Aldo, Umberto e Vittorio Contrini, lo Sci Club Pezzoro porta avanti il sogno dello Sci sul Monte Guglielmo.