Vittorio Contrini
Vittorio Contrini, classe 1919, quarto di nove fratelli tutti maschi. I genitori, come la maggior parte della popolazione del paese sono dediti alla pastorizia e all’agricoltura di montagna.
I primi sci sono costituiti da delle assicelle di botti, legate ai piedi con del fil di ferro, con i quali si scende per gioco dai pendii innevati del paese.
Pezzoro e la vicina Pontogna erano allora frequentati da sciatori provenienti dalla città, così Vittorio e il fratello Umberto, insieme ad altri coetanei, vengono notati dai dirigenti della società l’Alpe di Brescia che li avviano alle prime competizioni.
Arrivano presto i primi successi, Vittorio guadagna il primo posto in discesa libera ed il secondo nel fondo, in una edizione dei campionati italiani dei Giovani Fascisti tenutasi a Ponte di Legno. Entra così a far parte della squadra nazionale, sempre in compagnia del fratello, e partecipa a diverse competizioni sul territorio nazionale (allora non esisteva ancora il campionato del mondo di sci).
Gli anni della Guerra (1940-1945)
Purtroppo la carriera degli atleti sciatori viene bruscamente interrotta dallo scoppio della seconda guerra mondiale.
Vittorio inizialmente presta servizio nella Guardia alla Frontiera di stanza in Alto-Adige e successivamente viene chiamato nella “Pattuglia Sci Veloci” , un reparto della Scuola Militare Alpina di stanza a Cervinia che raccoglieva gli atleti di sci del periodo.
Qui in compagnia di campioni come Zeno Colo, ha modo di affinare la sua tecnica. L’attività di questi alpini, oltre a quella di partecipare a competizioni, è quella di istruire le giovani reclute in partenza per il fronte russo.
Nei giorni successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943, per evitare alla cattura da parte dei Tedeschi, gli alpini della pattuglia scelgono di espatriare nella vicina Svizzera.
Svizzera (1944-1945)
Per un caso del destino, questi atleti vengono internati nel paese di Mürren, ai piedi del gruppo montuoso Eiger-Mönch-Jungfrau, dove entrano a far parte dello Sci-Club locale, organizzano una scuola di sci e partecipano a numerose competizioni.
Vittorio durante un allenamento
Foto di gruppo a Mürren, Vittorio è indicato dalla freccia in basso, alla sua sinistra Zeno Colò
Il dopoguerra
Rientrato in Italia nel luglio del 1945, vive i difficili anni della ricostruzione aiutando il padre nella pastorizia di montagna e facendo il boscaiolo.
Riprende a gareggiare e tra le vittorie voglio ricordare quella nella discesa libera nazionale “Monte Guglielmo-Pezzoro” ottenuta nel 1948 con 12 punti di satura in testa a causa di una caduta in allenamento nei giorni precedenti.
Nel 1950 viene assunto nella neonata fabbrica di motociclette MI-VAL di Gardone V.T.
Tra le miriadi di gare a cui partecipa in quegli anni ( non senza difficoltà nel raggiungere le varie località dell’arco alpino), cito le vittorie nelle discese libere del Corno d’Aola e del Monte Gleno, e nell’incontro Italia-Svizzera di Faido .
Gli anni ’60 e ’70
Nel 1960 si stabilisce definitivamente a Gardone, e la sua attività di sciatore subisce una pausa forzata: i turni di lavoro e la costruzione di una nuova casa non permettono a Vittorio di allenarsi e di gareggiare.
Negli anni 70 riprende a correre e a vincere nella propria categoria gare di livello nazionale: partecipa al campionato italiano Super40 che vince nel 1978, nello stesso anno si classifica secondo ai mondiali Super40 tenuti a Courmayeur, correndo per la società Brixia Sci.
Partecipa anche a diverse competizioni di sci nordico e di sci-alpinismo: “12 ore” sulle montagne valtrumpline, “24 ore” di Pinzolo, Rally dell’Adamello ( vinto nel 1978), trofeo “Regosa” ….
Dagli anni ’80
Nel 1980 va in pensione, ha maggior tempo libero che riempie iniziando nuove attività come il ciclismo e lo sky-roll, partecipa a diverse gare anche nelle nuove discipline, ma sopratutto si dedica allo sci-alpinismo.
La sua attività agonistica è andata pian piano diminuendo, ma ancor oggi ad oltre 80 anni continua a gareggiare nelle gare provinciali e nazionali dell’Associazione Nazionale Alpini (nelle quali si contano numerose vittorie).
Per questa sua lunga carriera il giorno 6 agosto 2001 ha ricevuto all’Abatone, dalle mani del presidente della F.I.S.I. Gaetano Coppi, il premio “Abete d’oro-Una vita per lo sci”.
Vittorio Contrini muore il 12 luglio 2015, all’età di 95 anni.
Ciao Vittorio!