In occasione del corso di aggiornamento FISI per allenatori e preparatorio di scialpinismo sportivo tenutosi il 23 e 24 Novembre 2019, abbiamo avuto occasione di ascoltare e confrontarci sulla stato dell’arte dello scialpinismo sportivo.
I relatori del corso sono stati il direttore tecnico della squadra nazionale under 23 e senior: Stefano Bendetti, e i tecnici allenatori della squadra nazionale giovani: Davide Canclini e Manfred Reichegger . Inoltre hanno collaborato il responsabili giudici di scialpinismo Mattia Pegurri e la fisioterapista della squadra nazionale Dott Lisa Cosi.
Il primo intervento è stato quello di Mattia Pegurri che ha descritto le novità in merito alle norme che regolano questo sport. Da quest’anno avremo a disposizione 2 strumenti per capire e gestire le norme di gara per lo skialp: il Nuovo Regolamento Tecnico Federale di Scialpinismo e l’Agenda degli Sport Invernali, entrambi i documenti saranno disponibili in formato elettronico e non più stampati solo su carta.
Questa soluzione elettronica dovrebbe garantire una migliore e più rapida risposta alle modifiche che sicuramente verranno introdotte.
Nel dettaglio, il Nuovo Regolamento Tecnico Federale, spiega Pegurri è stato letteralmente tradotto dal Regolamento ISFM, tralasciando quelle parti non applicabili perché dedicate alle competizioni di Coppa del Mondo, dove queste ultime manifestazioni devono essere svolte secondo regolamento ISFM.
Un tema importante è stato quello dedicato al capitolo Materiali. L’uso dei materiali necessari per la partecipazione alle competizioni di scialpinismo è finalmente chiaro: NON VI SONO DEROGHE ALL’USO DI MATERIALI in Italia.
Al punto 3.1 del Regolamento Tecnico Federale c’è la lista specifica dei materiali cosi come al capito 10.1 e 10.1.2 dell’Agenda degli Sport Invernali.
I materiali indicati non possono avvalersi di nessuna deroga in Italia.
Spieghiamo subito il perché si vedono in Coppa del Mondo atleti gareggiare nella vertical race senza casco e senza zaino: le prove di Coppa del Mondo sono gare con un livello altissimo di organizzazione e appunto quest’organizzazione di fa carico della sicurezza degli atleti prima, durante e dopo la competizione. E’ l’organizzazione della competizione di Coppa del Mondo che deroga l’uso del casco e dello zaino in quanto l’atleta di si trova in ambiente super protetto.
In Italia, per gare non di Coppa del Mondo, nessuna organizzazione di gara è offrire il livello di sicurezza necessario. Le competizioni minori, dalle gare regionali ( di tutti i tipi dalla vertical alla individuale) sino alle gare dei campionati italiani non è previsto la deroga di: casco, zaino contenente artva, pala e sonda o altre attrezzatura descritta al punto 10.1. La Fisi ha il compito di promuovere i corretti atteggiamenti atti a favorire la sicurezza degli atleti. Per questo motivo è corretto imporre l’uso dei materiali indicati nell’Agenda degli Sport Invernali e nel Nuovo Regolamento Tecnico Federale. Va tenuto presente che per esempio in una gara Vertical, l’organizzazione è responsabile degli atleti sino al loro completo rientro dopo la competizione.
Un altro punto di estremo interesse è stato quello descritto da Canclini e poi da Reichegger:
Allenamento e preparazione fisica nelle categorie giovanili : La definizione della tipologia fisiologica dello scialpinista moderno e L’evoluzione dei tracciati di gara nello scialpinismo.
Lo scialpinismo è uno sport. Come tale ha necessità di conoscere le sue regole, e le regole sono valide sino a che non si dimostra il contrario.
Qual è lo spirito che muovo tutto ciò? Favore la massima prestazione dell’atleta garantendo il rispetto della salute e del confronto con gli altri atleti.
Durante l’intervento di Davide Canclini siamo stati informati della tipologia di impegno fisico, lo scialpinismo è uno sport impegnativo dal punto di vista cardiovascolare.
Un impegno che vede il ritmo cardiaco sempre molto vicino e superiore alla soglia di lattato, questa situazione presuppone quindi l’attivazione massiva dei meccanismo di produzione energetica, da quello aerobico ma specialmente quello anaerobico lattacido.
Questa definizione prende particolare importanza tenendo in conto che va tutelata la salute degli atleti in età evolutiva, specialmente delle ragazze. Da qui nasce l’esigenza di conoscere e individuare il carico di allenamento adeguato all’impegno agonistico: altimetria e sviluppo dei percorsi di gara.
In quest’immagine di può osservare il ritmo cardiaco di un’atleta appartenente alla nazionale italiana durante una competizione. La linea bianco indica il ritmo cardiaco, la linea rossa a “dente di sega” indica il dislivello. Come si vede chiaramente, in coincidenza del cambio di assetto vi è un abbassamento del ritmo cardiaco.
Molto più difficile da osservare nel grafico è la linea di soglia anaerobica ( o soglia del lattato) dell’atleta, si tratta di una linea orizzontale che si osserva sempre al di sotto del ritmo cardiaco. La considerazione che se ne deduce è che l’atleta è indotto a esprimersi sempre al di sopra della soglia di produzione di lattato, sempre al di sopra di una prestazione massimale.
La situazione fisiologica di produzione di lattato negli atleti è stata osservata sia in laboratorio ( attraverso il test del tapis roulant e della calcolo del consumo massimo di ossigeno V02Max ) sia in ambiente ( con lo strumento K4).
Come considerazione generale si osserva che le migliori performace sono date dagli atleti con un alto consumo di ossigeno e una capacità di risentiterizzare il lattato.
Un altro lavoro importante è stato quello di osservare sport simili allo scialpinismo dal punto di vista fisiologico. Sono stati presentati schemi che mettono in parallelo lo scialpinismo, il fondo e la mountain bike. In particolare le categorie, il tempo di gara e la distanza e/o il dislivello.
La considerazione ultima che è stata fatta è quella che per quanto lo scialpinismo per le categorie giovanile e soprattutto per le categorie giovanili femminili, è necessaria una riduzione dei percorsi in termini di dislivello/ sviluppo con una conseguente riduzione dei tempi di competizione.
Se vogliamo che questo sia uno sport praticabile da molti dobbiamo scrivere regole che possano favore l’ingresso e la partecipazione di tutti, non solo dei “campioni”.
Un’altra importante considerazione, soprattutto per le categorie giovanili, è il fatto che questo sport chiamato scialpinismo è uno spot tecnico. La tecnica include la salita ma soprattutto la discesa, per quanto motivo dobbiamo lavorare in maniera che le competizioni e quindi gli allenamenti abbiano una componente di discesa più frequente ( più cambi di assetto) in maniera tale da introdurre tempi di riposo al ritmo cardiaco e magari sfruttare la componente piu “divertente” della discesa per innescare le motivazioni per praticare questo sport.
Un’altra sessione formativa molto interessante è stata la sessione della fisioterapista della nazionale di scialpinismo Dott. Lisa Cosi . La lezione è stata incentrata sulla riduzione delle possibilità di lesioni in cui possono incorrere gli scialpinisti, in particolare è stato osservato che i dati relativi allo scialpinismo sono ancora poco disponibili. Questo non significa che gli atleti non soffrono di lesioni, ma semplicemente che lo scialpinismo è ancora uno sport giovane e non ci sono dati disponibili.
La domenica 24 novembre, durante la mattinata abbiamo fatto esperienza sul campo: verifica della stabilita del manto nevoso e tracciatura di una percorso di gara Sprint.
Nella tracciatura per percorso di gara abbiamo poi potuto vedere gli atleti della nazionale italiana nell’esecuzione di cambi d’assetto, salita a piedi con sci nello zaino, discesa e salita con inversioni di tutti i tipo, dal passo di giro all’infilata di coda.
Considerazioni generali
Lo scialpinismo è uno sport giovane, in cui le componenti tecniche sono ancora da scoprire e definire, per questi motivi è molto importante che le esperienze vengano condivise e messe sotto una luce critica e costruttiva. Solo in questo modo si potrà capire quali sono le migliori soluzioni e condizioni per migliorare il gesto atletico e ottenere una miglior performance.